LA PROFONDITA’ DELL’AMORE DI DIO

Paolo disse dell’amore di Dio: Sorpassa ogni conoscenza; è vasto, immenso, alto e profondo. Voglio concentrarmi sulla profondità del Suo amore.

“perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, affinché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza, e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio. Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo…” (Efesini 3:17-20).

Di recente ho ricevuto delle email da cristiani sviati che stanno ritornando al loro primo amore. Uno di loro ha scritto: “Ero stato perdonato, amavo il Signore, ma per anni ho vissuto in un peccato orribile. Ora sono tornato, ma non riesco ad accettare il perdono. Temo che Dio non possa perdonarmi per i peccati indicibili del mio passato, peccati terribili. Non ho pace, non riesco a sentire la presenza del Signore”. Un altro ha scritto: “Ho commesso dei peccato così orribili! Voglio tornare a Gesù, ma sento che Dio mi disprezza. Ho peccato contro la luce, temo di non poter essere perdonato. Sono uno dei peggiori peccatori”.

Quanti si erano allontanati stanno iniziando ad essere scossi. Molti stanno tornando; sono stanchi di ricadere nella droga, nell’alcol, nelle concupiscenze; sono stanchi del mondo. Sento dire: “Sono caduto così in basso nell’immoralità, così in basso in peccati grossolani”. È come se credessero che Dio abbia una linea, un limite al Suo amore e alla Sua misericordia, come se ci fosse un punto in cui dicesse: “Mi hai provocato troppo spesso. Hai rigettato tutti i miei richiami, i miei avvertimenti. Però ora hai varcato quella linea, il tuo cuore è freddo. Satana ha una fortezza nel tuo cuore”. Credo che molti sviati siano troppo imbarazzati o troppo convinti di aver peccato al di là del loro giorno di grazia. Non riescono a concepire che il Signore possa raggiungerli nell’abisso della loro condizione peccaminosa con il Suo amore e la Sua grazia.

Giona peccò grandemente, fuggendo dalla missione affidatagli da Dio. La sua disobbedienza avrebbe riversato il sangue di molti sulle sue mani. Nel ventre del pesce, Dio era lì, nell’abisso più profondo del suo peccato e della sua ribellione (vedi Giona 2). Giona credeva che Dio lo avesse abbandonato a motivo del suo peccato. “Mi hai gettato in un luogo profondo … sono stato scacciato dalla tua presenza … Le acque mi hanno circondato fino all'anima, l'abisso mi ha avvolto” (Giona 2:3-7). Quando egli giunse a toccare il fondo, nell’abisso più estremo, ricevette un tocco fresco, una chiamata speciale. Venne perdonato e liberato. Questo dimostra che lo Spirito Santo è all’opera nell’abisso del nostro peccato. Nessuno è andato troppo lontano; nessuno è stato scacciato fuori. Lo Spirito Santo sta lavorando con molti, dicendo: “Ravvediti, io sono qui nel tuo abisso per riportarti indietro”.

Niente può separarci dall’amore di Dio. Niente! “Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà l'afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati. Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future, né altezze né profondità, né alcun'altra creatura potrà separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:35, 37-39).

Il sangue di Gesù giunge fino alle profondità del peccato, offrendo libertà, perdono, misericordia e riconciliazione col Padre. Non importa quanto in basso tu sia caduto, l’amore e il perdono vanno ancora oltre tutto questo.

Oh, la profondità del Suo amore!