LODARE DIO PER LA SUA BONTÀ

“Mediterò sul glorioso splendore della tua maestà e sulle tue meravigliose opere. Essi parleranno della potenza delle tue tremende opere, e io racconterò la tua grandezza. Essi proclameranno il ricordo della tua grande bontà e canteranno con gioia la tua giustizia” (Salmo 145:5-7). Il termine tremende utilizzato qui significa che i Suoi atti sono talmente grandi da causare stupore e tremore.

Non possiamo negare che Dio richieda di lodarlo in tutta la Sua eccellenza, ma siamo chiamati soprattutto a lodarlo per la Sua bontà.

Nota che il salmista insiste sull’abbondanza della lode nel ricordare la bontà del Padre. Era normale per Davide cantare queste lodi come espressioni sontuose, come a far sgorgare la lode come acqua che scorre da una fonte.

Nel Salmo 107:8-9, Davide scrive, “Celebrino l'Eterno per la sua benignità e per le sue meraviglie in favore dei figli degli uomini. Poiché egli ha saziato l'anima assetata e ha ricolmato di beni l'anima affamata”.

Tale verità del lodare Dio per la Sua bontà passata ha colpito una corda del mio cuore e sono stato mosso a fare come Davide. Siamo chiamati a celebrare la Sua bontà!

Amato, guarda indietro, al passato, e ricorda quanto il Signore è stato buono con te. Medita sulle Sue compassioni che non vengono mai meno nel sostenerti. Io trovo diletto nel lodare Dio per ogni cosa, ma soprattutto per la Sua bontà. Non solo per la Sua bontà passata, ma per quella che vedo quotidianamente – il bene che vedo tutt’intorno a me nel presente.
“Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa dell'Eterno per lunghi giorni” (Salmo 23:6).