POTENZA IN TEMPI DURI by Gary Wilkerson
Ho visitato una chiesa a El Salvador in cui l’entrata media dei membri è di quattro dollari al giorno. Sono rimasto stupito nell’apprendere che le persone donavano due di quei quattro dollari in beneficienza. Quando ho chiesto perché donassero così tanto, tutti mi hanno risposto, “Perché Gesù ci ha detto di donare ai poveri”.
Quando ho fatto notare che anche loro vivevano nel bisogno, mi hanno risposto, “Oh, no! Noi siamo benedetti e vogliamo benedire a nostra volta”.
Non si tratta di cuori impuri o gonfi di arroganza. Possiamo dire lo stesso di noi? Come cristiani, saremmo disposti a benedire altri quando noi stessi abbiamo poco nei nostri conti? Oppure ci faremo indietro quando si tratterà di benedire come noi siamo stati benedetti?
I tempi difficili a venire riveleranno la condizione dei nostri cuori. Per la prima volta nella storia, meno del 50% degli americani si identifica con credenti di questo tipo. Questa percentuale è persino inferiore – 30% - per chi ha meno di trent’anni. Molti di questi segnano “nessuna” come affiliazione religiosa. Si stima che entro una decina d’anni questa generazione sarà completamente persa nel secolarismo e nell’ateismo. E l’intolleranza verso i cristiani potrà solo crescere.
Cosa faremo a riguardo? Lo scrittore agli Ebrei risponde, “Ora ricordatevi dei giorni passati nei quali, dopo essere stati illuminati, avete sostenuto una grande lotta di sofferenza” (Ebrei 10:32). Dio trasformò le sofferenze di quei cristiani primitivi in strumenti per la potenza dell’evangelo: “Talvolta esposti a oltraggi e tribolazioni…avete accettato con gioia di essere spogliati dei vostri beni, sapendo di avere per voi dei beni migliori e permanenti nei cieli. Non gettate via dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete infatti bisogno di perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso. «Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà. E il giusto vivrà per fede; ma se si tira indietro l'anima mia non lo gradisce». Ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che credono per la salvezza dell'anima” (10:33-39).
Questo passo è duro, certo, ma c’è una buona notizia racchiusa qui. Dio sta dicendo che nel mezzo delle tenebre che avanzano, Egli sta compiendo qualcosa di glorioso, innalzando la chiesa degli ultimi giorni come una testimonianza della Sua potenza in tempi duri.
Quando ho fatto notare che anche loro vivevano nel bisogno, mi hanno risposto, “Oh, no! Noi siamo benedetti e vogliamo benedire a nostra volta”.
Non si tratta di cuori impuri o gonfi di arroganza. Possiamo dire lo stesso di noi? Come cristiani, saremmo disposti a benedire altri quando noi stessi abbiamo poco nei nostri conti? Oppure ci faremo indietro quando si tratterà di benedire come noi siamo stati benedetti?
I tempi difficili a venire riveleranno la condizione dei nostri cuori. Per la prima volta nella storia, meno del 50% degli americani si identifica con credenti di questo tipo. Questa percentuale è persino inferiore – 30% - per chi ha meno di trent’anni. Molti di questi segnano “nessuna” come affiliazione religiosa. Si stima che entro una decina d’anni questa generazione sarà completamente persa nel secolarismo e nell’ateismo. E l’intolleranza verso i cristiani potrà solo crescere.
Cosa faremo a riguardo? Lo scrittore agli Ebrei risponde, “Ora ricordatevi dei giorni passati nei quali, dopo essere stati illuminati, avete sostenuto una grande lotta di sofferenza” (Ebrei 10:32). Dio trasformò le sofferenze di quei cristiani primitivi in strumenti per la potenza dell’evangelo: “Talvolta esposti a oltraggi e tribolazioni…avete accettato con gioia di essere spogliati dei vostri beni, sapendo di avere per voi dei beni migliori e permanenti nei cieli. Non gettate via dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete infatti bisogno di perseveranza affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate ciò che vi è stato promesso. «Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà. E il giusto vivrà per fede; ma se si tira indietro l'anima mia non lo gradisce». Ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che credono per la salvezza dell'anima” (10:33-39).
Questo passo è duro, certo, ma c’è una buona notizia racchiusa qui. Dio sta dicendo che nel mezzo delle tenebre che avanzano, Egli sta compiendo qualcosa di glorioso, innalzando la chiesa degli ultimi giorni come una testimonianza della Sua potenza in tempi duri.