UNA PAROLA DI GUIARIGIONE DAL CIELO
Gesù venne condotto da un uomo inerme che giaceva presso la piscina di Bethesda. “C'era là un uomo infermo da trentotto anni. Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: «Vuoi essere guarito?»” (Giovanni 5:5-6). Quest’uomo infermo senza nome ha molti aspetti e rappresenta migliaia di cristiani impotenti che si sentono disperati.
L’impotenza giunge in varie forme: fisica, spirituale, mentale, o tutte queste insieme. Mentalmente e spiritualmente potresti essere quell’uomo che giace presso la piscina. Ti trovi in una situazione che sembra disperata e non vedi via d’uscita. Nessuno capisce veramente la profondità della tua sofferenza; nessun amico o familiare sembra avere il tempo, l’amore o l’energia per poter davvero raggiungere quella ferita dentro di te.
Guarda bene quest’uomo impotente e pensa agli anni di lotta, alle ferite accumulate su di lui inflittegli da persone insensibili e noncuranti. Quante volte avrà elevato una mano tremante verso coloro che gli correvano di fianco per curarsi dei loro bisogni, gridando: “Qualcuno mi aiuti! Vi prego! Non ce la faccio da solo!”
Migliaia di cristiani sono spiritualmente disperati e impotenti a motivo della lunga battaglia con qualche peccato schiacciante che li ha derubati di vita e forza spirituale. Giacciono disperati sul letto della disperazione e della depressione, sperando sempre in un miracolo, aspettando sempre che qualcuno smuova e faccia succedere qualcosa. Si trascinano culto dopo culto, vanno agli incontri di assistenza spirituale, a seminari, in attesa di quell’unico e grande miracolo che cambi la loro vita. Ma non cambia niente.
Credo che il grande amore di Dio si riveli in risposta al grido del cuore, e credo che Gesù andò da quell’uomo in risposta a un grido profondo e agonizzante verso il Padre. La Bibbia ha molto da dire sul grido del cuore. “Nella mia angoscia invocai l'Eterno e gridai al mio Dio; egli udì la mia voce dal suo tempio, e il mio grido pervenne davanti a lui, ai suoi orecchi” (Salmo 18:6). Un grido verso Dio che parte dal cuore otterrà sempre risposta con una parola di misericordia e guarigione dal cielo!
L’impotenza giunge in varie forme: fisica, spirituale, mentale, o tutte queste insieme. Mentalmente e spiritualmente potresti essere quell’uomo che giace presso la piscina. Ti trovi in una situazione che sembra disperata e non vedi via d’uscita. Nessuno capisce veramente la profondità della tua sofferenza; nessun amico o familiare sembra avere il tempo, l’amore o l’energia per poter davvero raggiungere quella ferita dentro di te.
Guarda bene quest’uomo impotente e pensa agli anni di lotta, alle ferite accumulate su di lui inflittegli da persone insensibili e noncuranti. Quante volte avrà elevato una mano tremante verso coloro che gli correvano di fianco per curarsi dei loro bisogni, gridando: “Qualcuno mi aiuti! Vi prego! Non ce la faccio da solo!”
Migliaia di cristiani sono spiritualmente disperati e impotenti a motivo della lunga battaglia con qualche peccato schiacciante che li ha derubati di vita e forza spirituale. Giacciono disperati sul letto della disperazione e della depressione, sperando sempre in un miracolo, aspettando sempre che qualcuno smuova e faccia succedere qualcosa. Si trascinano culto dopo culto, vanno agli incontri di assistenza spirituale, a seminari, in attesa di quell’unico e grande miracolo che cambi la loro vita. Ma non cambia niente.
Credo che il grande amore di Dio si riveli in risposta al grido del cuore, e credo che Gesù andò da quell’uomo in risposta a un grido profondo e agonizzante verso il Padre. La Bibbia ha molto da dire sul grido del cuore. “Nella mia angoscia invocai l'Eterno e gridai al mio Dio; egli udì la mia voce dal suo tempio, e il mio grido pervenne davanti a lui, ai suoi orecchi” (Salmo 18:6). Un grido verso Dio che parte dal cuore otterrà sempre risposta con una parola di misericordia e guarigione dal cielo!