CONOSCERE DIO
Sto per pronunciare un’affermazione davvero scioccante, e ne pronuncio seriamente ogni parola: Io non conosco veramente Dio! Ossia, non Lo conosco nel modo in cui Egli vuole che io Lo conosca.
Come lo so? Me l’ha detto lo Spirito Santo. Mi ha sussurrato, dolcemente, “David, tu non conosci veramente Dio nel modo in cui Egli desidera che tu lo conosca. Tu non gli consenti veramente di essere Dio per te”.
Nell’Antico Testamento, Dio si appartò un popolo per Sé – un popolo che non era più ricco o più intelligente degli altri – solo per poter essere loro Dio: “Vi prenderò per mio popolo, e sarò il vostro Dio” (Esodo 6:7). Dio stava dicendo, in altre parole, “Ti insegnerò ad essere mio popolo – affinché io possa esserti Dio!”.
In effetti, Dio si rivelò e si manifestò al Suo popolo in continuazione. Inviò angeli. Parlò loro in modo udibile. Adempì ogni promessa con grandi liberazioni. Eppure, dopo quarant’anni di miracoli, segni e prodigi, il giudizio di Dio riguardo al Suo popolo era: “Voi non mi conoscete – non conoscete le mie vie!”
“Per quarant’anni ebbi in disgusto quella generazione, e dissi: Sono un popolo dal cuore sviato e non conoscono le mie vie” (Salmo 95:10). Dio disse, “In tutti questi anni non avete mai lasciato che io fossi davvero il vostro Dio! Nei quarant’anni in cui ho voluto insegnarvi, voi non mi avete mai conosciuto – ancora non capivate il mio operare!”
Dio sta ancora cercando un popolo che gli permetta di essere il loro Dio – al punto che essi Lo conoscano veramente e imparano le Sue vie!
La Scrittura dice di Israele, “Sì, essi tornarono a tentare Dio più volte e a provocare il Santo d’Israele” (Salmo 78:41). Israele si allontanò da Dio nella sua incredulità. E allo stesso modo, credo che noi oggi limitiamo Dio con il nostro dubbio e la nostra incredulità.
Confidiamo in Dio per molte aree della nostra vita – ma la nostra fede ha sempre limiti e confini. Abbiamo almeno una piccola area che tratteniamo e nella quale non crediamo davvero che Dio opererà per noi.
Io limito Dio maggiormente nell’area della guarigione. Ho pregato per la guarigione fisica per molte persone, e ho visto Dio compiere miracolo dopo miracolo. Ma quando si tratta del mio corpo, limito Dio! Ho paura di lasciare che Lui sia Dio per me. Mi imbottisco di medicine o corro dal dottore prima ancora di pregare! Non sto dicendo che sia sbagliato andare dal dottore. Ma a volte rientro nella descrizione di quello che “non cercò l’Eterno, ma ricorse ai medici” (2 Cronache 16:12).
Ti chiedo: Preghi affinché Dio abbatta le mura in Cina o a Cuba – ma quando si tratta della salvezza della tua famiglia non hai un grammo di fede? Pensi, “Dio non deve voler farlo. I miei cari sono un caso davvero difficile. Non sembra che Dio mi ascolti su tale questione”.
Se è così, tu non vedi Lui come Dio! Ignori le Sue vie! Il desiderio di Dio è “fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo [secondo la potenza che opera in noi]” (Efesini 3:20).
I settanta anziani d’Israele mangiarono e bevvero alla presenza di Dio, sul monte. Eppure il Signore disse di loro, “Non siete mai giunti a conoscere me o le mie vie!”
I discepoli spesero tre anni alla presenza di Dio – con Cristo, che era Dio in carne. Essi sedettero ascoltando i Suoi insegnamenti e stettero con Lui giorno e notte. Tuttavia, alla fine, Lo abbandonarono e fuggirono – perché non conoscevano le Sue vie!
Gesù dice che Dio non ascolta le nostre preghiere e le nostre lodi semplicemente perché le pronunciamo in continuazione, a volte per ore. È possibile pregare, digiunare e compiere buone azioni e ancora non arrivare in quel luogo in cui siamo affamati di conoscerlo ed iniziamo a comprendere le Sue vie. Non apprendiamo le Sue vie solo nello stanzino della preghiera, sebbene chiunque conosca veramente il Signore abbia intimità con Lui. Non puoi conoscere le vie di Dio senza spendere molte ore con Lui in preghiera. Ma la preghiera deve includere un tempo di qualità in cui lasciamo che Dio sia Dio per noi – deponendo ogni bisogno ed ogni richiesta nelle Sue mani, lasciando ogni cosa lì.
Come lo so? Me l’ha detto lo Spirito Santo. Mi ha sussurrato, dolcemente, “David, tu non conosci veramente Dio nel modo in cui Egli desidera che tu lo conosca. Tu non gli consenti veramente di essere Dio per te”.
Nell’Antico Testamento, Dio si appartò un popolo per Sé – un popolo che non era più ricco o più intelligente degli altri – solo per poter essere loro Dio: “Vi prenderò per mio popolo, e sarò il vostro Dio” (Esodo 6:7). Dio stava dicendo, in altre parole, “Ti insegnerò ad essere mio popolo – affinché io possa esserti Dio!”.
In effetti, Dio si rivelò e si manifestò al Suo popolo in continuazione. Inviò angeli. Parlò loro in modo udibile. Adempì ogni promessa con grandi liberazioni. Eppure, dopo quarant’anni di miracoli, segni e prodigi, il giudizio di Dio riguardo al Suo popolo era: “Voi non mi conoscete – non conoscete le mie vie!”
“Per quarant’anni ebbi in disgusto quella generazione, e dissi: Sono un popolo dal cuore sviato e non conoscono le mie vie” (Salmo 95:10). Dio disse, “In tutti questi anni non avete mai lasciato che io fossi davvero il vostro Dio! Nei quarant’anni in cui ho voluto insegnarvi, voi non mi avete mai conosciuto – ancora non capivate il mio operare!”
Dio sta ancora cercando un popolo che gli permetta di essere il loro Dio – al punto che essi Lo conoscano veramente e imparano le Sue vie!
La Scrittura dice di Israele, “Sì, essi tornarono a tentare Dio più volte e a provocare il Santo d’Israele” (Salmo 78:41). Israele si allontanò da Dio nella sua incredulità. E allo stesso modo, credo che noi oggi limitiamo Dio con il nostro dubbio e la nostra incredulità.
Confidiamo in Dio per molte aree della nostra vita – ma la nostra fede ha sempre limiti e confini. Abbiamo almeno una piccola area che tratteniamo e nella quale non crediamo davvero che Dio opererà per noi.
Io limito Dio maggiormente nell’area della guarigione. Ho pregato per la guarigione fisica per molte persone, e ho visto Dio compiere miracolo dopo miracolo. Ma quando si tratta del mio corpo, limito Dio! Ho paura di lasciare che Lui sia Dio per me. Mi imbottisco di medicine o corro dal dottore prima ancora di pregare! Non sto dicendo che sia sbagliato andare dal dottore. Ma a volte rientro nella descrizione di quello che “non cercò l’Eterno, ma ricorse ai medici” (2 Cronache 16:12).
Ti chiedo: Preghi affinché Dio abbatta le mura in Cina o a Cuba – ma quando si tratta della salvezza della tua famiglia non hai un grammo di fede? Pensi, “Dio non deve voler farlo. I miei cari sono un caso davvero difficile. Non sembra che Dio mi ascolti su tale questione”.
Se è così, tu non vedi Lui come Dio! Ignori le Sue vie! Il desiderio di Dio è “fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo [secondo la potenza che opera in noi]” (Efesini 3:20).
I settanta anziani d’Israele mangiarono e bevvero alla presenza di Dio, sul monte. Eppure il Signore disse di loro, “Non siete mai giunti a conoscere me o le mie vie!”
I discepoli spesero tre anni alla presenza di Dio – con Cristo, che era Dio in carne. Essi sedettero ascoltando i Suoi insegnamenti e stettero con Lui giorno e notte. Tuttavia, alla fine, Lo abbandonarono e fuggirono – perché non conoscevano le Sue vie!
Gesù dice che Dio non ascolta le nostre preghiere e le nostre lodi semplicemente perché le pronunciamo in continuazione, a volte per ore. È possibile pregare, digiunare e compiere buone azioni e ancora non arrivare in quel luogo in cui siamo affamati di conoscerlo ed iniziamo a comprendere le Sue vie. Non apprendiamo le Sue vie solo nello stanzino della preghiera, sebbene chiunque conosca veramente il Signore abbia intimità con Lui. Non puoi conoscere le vie di Dio senza spendere molte ore con Lui in preghiera. Ma la preghiera deve includere un tempo di qualità in cui lasciamo che Dio sia Dio per noi – deponendo ogni bisogno ed ogni richiesta nelle Sue mani, lasciando ogni cosa lì.