VIVERE UNA VITA POTENZIATA DA DIO by Gary Wilkerson

Molti di noi vogliono conoscere la via di Dio e udire le verità evangeliche, però evitiamo di viverle. Tristemente, nella chiesa di oggi è accettabile godere dei sermoni e adorare, per poi tornare a casa identici a prima.

Paolo disse della sua testimonianza, “La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza” (1 Corinzi 2:4). Se non viviamo una vita potenziata da Dio, il problema è in noi, non nel Signore.

Dio non ha smesso di dare potenza al Suo popolo nel 100 D.C. Gesù non disse mai “Farete opere maggiori di queste – fino alla Riforma”. Paolo predicò un messaggio dall’evangelo potente e voleva questa potenza per Timoteo per un motivo specifico: “ Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l'apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati” (2 Timoteo 3:1-5).

Paolo qui sta parlando di gente che va in chiesa, ma li descrive come aventi solo “la forma della pietà”. A tali cristiani non dispiaceva recarsi in sinagoga, leggere brani spirituali o prendere parte ad attività religiose. Tuttavia, il consiglio di Paolo a Timoteo fu, “Evitali”. Stava dicendo, “È pericoloso circondarsi di tali persone. Inizierai a pensare che il loro stile di vita sia accettabile. Forse sembrano consacrati, ma il Signore guarda il cuore – e Lui vede impurità e arroganza”.

Paolo disse che questi cristiani “imparano sempre, ma senza mai pervenire ad una piena conoscenza della verità” (3:7). In altre parole, ascoltavano tutti gli insegnamenti evangelici senza mai prenderli a cuore. Ciò li rendeva impotenti, diceva Paolo, perché costoro “si opponevano alla verità” (3:8). 

Nota come Paolo inizia questo passo: “Negli ultimi giorni verranno tempi difficili” (3:1). Egli rende chiaro che un cristianesimo “normale” non sarà sostenibile nei giorni a venire, che questi tempi pericolosi faranno vacillare una fede superficiale. Forse sono l’ultimo dei cristiani profetici viventi, ma persino io riesco a vedere tempi duri all’orizzonte. Quando l’economia globale traballa, l’americano medio affronta il disastro finanziario, il subbuglio politico aumenta, allora c’è bisogno di qualcosa di più.

Cosa farà la maggior parte dei cristiani quando le cose si metteranno davvero male? I nostri cuori sono davvero preparati ad affrontare tempi duri? Prego che reagiremo come fece la chiesa degli Atti quando apprese di un’imminente carestia. Essi non ammassarono beni per fronteggiare quell’incombente minaccia. Piuttosto, raccolsero un’offerta per altre chiese, sapendo che queste avrebbero sofferto.