COME PICCOLI FANCIULLI

Matteo ci dice che Cristo chiamò un fanciullo e lo prese in braccio.

Voleva insegnare ai suoi discepoli un profondo sermone illustrato. Disse loro: "In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. Chi dunque si umilierà come questo piccolo fanciullo, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chiunque riceve un piccolo fanciullo come questo in nome mio, riceve me" (Matteo 18:3-5).

In questi versi, Gesù sottolinea il genere di rapporto che desidera col suo popolo. Sta dicendo: "Guardate questo fanciullo. Ecco la mia futura chiesa. Questo giovanetto rappresenta ogni credente nato di nuovo che verrà a me con la fede di un bambino, da ogni nazione, razza e tribù. Io vi dico che la mia chiesa deve rapportarsi a me come questo fanciullo".

Il termine greco che Gesù usa per convertire qui significa "un cambiamento radicale". Cristo stava dicendo a questi uomini: "Dovete subire un cambiamento radicale ed improvviso nella vostra teologia. Dovete abbandonare ogni pensiero di come diventare speciale nel mio regno attraverso le vostre opere. Questo è il vecchio modo di fare le cose - e sta per cambiare".

Subito dopo, invita i suoi discepoli ad umiliarsi. Comanda loro: "Diventate come piccoli fanciulli". Stava dicendo loro: "Io sto costruendo la mia chiesa su di voi. E se volete farne parte, dovete diventare umili come questo fanciullo che tengo in braccio". Io credo che ci stia chiedendo due cose semplici: smettere di dipendere da noi stessi e cessare di non essere completamente devoti a lui. Questi tratti, dice Gesù, ci caratterizzeranno come veri servi del regno: "Chi dunque si umilierà come questo piccolo fanciullo, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chiunque riceve un piccolo fanciullo come questo in nome mio, riceve me".

Cristo disse ai suoi discepoli in maniera molto diretta: "Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d'asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! Perché è necessario che avvengano gli scandali, ma guai a quell'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!" (Matteo 18:6-7).

Gesù stava esprimendo la sua indignazione contro quelli che insegnano che non basta la croce per essere salvati. Stava parlando alle pietre basilari della sua chiesa - i suoi discepoli. Li stava avvertendo di non farsi offendere dalla croce. Dovevano accettare il fatto che solo lui è il pieno pagamento per i nostri peccati.

Allo stesso modo, Gesù sta dicendo oggi alla chiesa: "Guai ad ogni predicatore, insegnante o testimone che metterà una pietra d'inciampo davanti ad uno di questi convertiti da poco. Sono venuti a me con fede semplice e in pentimento. E incorrerete nella mia ira se li offenderete dicendo: 'Gesù non basta. Se volete veramente essere salvati, dovete fare di più. Ecco delle dottrine specifiche della nostra chiesa..'".

Pastori, evangelisti, insegnanti - che la serietà delle parole ammonitrici di Gesù vi entrino profondamente nell'anima. ". Sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d'asino al collo e che fosse sommerso nel ondo del mare".