QUESTI UOMINI SONO STATI CON GESU'

In Atti 3, troviamo Pietro e Giovanni mentre vanno al tempio per adorare. Proprio fuori alla porta del tempio, era seduto un mendicante zoppo dalla nascita. Quest'uomo non aveva mai fatto un singolo passo in tutta la sua vita. Quando vide Pietro e Giovanni, chiese loro l'elemosina. Pietro gli rispose, "Io non ho né oro né argento, ma quello che ho te lo do" (Atti 3:6). Pietro poi pregò per il mendicante, dicendo "Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!" (3:6). In un attimo, l'uomo fu guarito! Nella gioia più totale, egli iniziò a correre nel tempio, saltando e gridando, "Gesù mi ha guarito!"

Tutti nel tempio si meravigliarono a tale vista, perché riconobbero l'uomo come lo zoppo. Quando Pietro e Giovanni videro la folla radunarsi, iniziarono a predicare Cristo. Migliaia vennero salvati; Eppure, mentre Pietro e Giovanni stavano predicando, i capi della sinagoga "piombarono su di loro, indignati" (Atti 4:1-2). Pietro aveva ricevuto franchezza dallo Spirito Santo, e rispose ai capi, "Il suo nome è Gesù Cristo il Nazareno, l'uomo che avete crocifisso solo tre settimane fa. Dio lo ha risuscitato dai morti, ed ora Egli è la potenza che ha guarito quest'uomo. Nessuno può essere salvato da altro nome; sarai perduto se non invochi il nome di Cristo" (vedi 4:10-12).

I capi rimasero attoniti. La Scrittura dice, "Essi si meravigliarono e riconoscevano che erano stati con Gesù" (4:13). L'espressione "riconoscevano" deriva da un termine greco che significa "conoscere da un segno distintivo".

Quale era il segno che distingueva Pietro e Giovanni? Era la presenza di Gesù. Essi possedevano l'immagine stessa di Cristo e del Suo Spirito. 

Coloro che trascorrono del tempo con Gesù non ne hanno mai abbastanza. Il loro cuore grida del continuo perché vuole conoscere meglio il Maestro, accostarsi di più a Lui, crescere nella conoscenza delle Sue vie. Paolo afferma, "A ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo" (Efesini 4:7; vedi anche Romani 12:3). Qual è la misura di cui parla Paolo? Essa significa una somma limitata. In altre parole, noi tutti abbiamo ricevuto una certa quantità della conoscenza salvifica di Cristo.

Per alcuni credenti questa misura iniziale è tutto ciò che possano mai aver desiderato. Vogliono quel tanto di Gesù che gli basti ad evitare il giudizio, sentirsi perdonati, mantenere una buona reputazione, sopportare un'ora di chiesa la domenica. Costoro si trovano in una "modalità di mantenimento", ed essi offrono a Gesù il minimo indispensabile.

Paolo desiderava quanto segue per ogni credente: "Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero e per l'edificazione del corpo di Cristo, finché giungiamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, affinché non siamo più bambini, sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell'errore, ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo" (Efesini 4:11-15).

Paolo stava dicendo, "Dio ha dato questi doni spirituali affinché siate ripieni dello Spirito di Cristo. Ciò è fondamentale, perché verranno degli ingannatori tra voi, per derubarvi della vostra fede. Se siete radicati in Cristo e crescete in Lui, nessuna falsa dottrina vi potrà sviare. Tuttavia, l'unico modo per crescere a tale statura è volere più di Gesù".