RECLAMANDO LA POTENZA CHE E’ IN CRISTO
Nelle ultime ore trascorse con i suoi discepoli, Gesù disse loro: “In quel giorno non mi farete più alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che tutto ciò che domanderete al Padre nel mio nome, egli ve lo darà” (Giovanni 16:24).
Che affermazione incredibile. Quando questa scena ebbe luogo, Cristo stava avvertendo i suoi seguaci che se ne sarebbe andato, e che non li avrebbe visti per un breve tempo. Eppure, nello stesso momento, li assicurò che avrebbero avuto accesso ad ogni benedizione del cielo. Dovevano semplicemente chiedere nel suo nome.
I discepoli avevano imparato direttamente da Gesù a bussare, cercare e chiedere le cose di Dio. Avevano imparato in prima persona che tutte le benedizioni del Padre – tutta la grazia, la potenza e la forza – si potevano trovare in Cristo. Ed avevano udito Gesù dichiarare alle moltitudini: “In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio” (Giovanni 14:12-14).
Le parole di Cristo ai discepoli mi convincono: “Non avete ancora chiesto nulla nel mio nome” (Giovanni 16:24). Leggendo queste parole, sento il Signore sussurrarmi: “David, non hai reclamato la potenza che ti ho messo a disposizione. Hai semplicemente bisogno di chiedere nel mio nome”.
Ecco ciò che credo rattristi il cuore di Dio più di tutti i peccati della carne messi insieme. Il nostro Signore è rattristato per la sempre più crescente mancanza di fede nelle sue promesse… per i nostri sempre maggiori dubbi sul fatto che possa rispondere alle nostre preghiere… e per chi reclama sempre di meno la potenza che è in Cristo.
Anche se hai chiesto di essere sempre più simile a Cristo, non si può paragonare alle risorse di sapienza spirituale che ti attendono nei suoi tesori. Chiedi ampiamente! Chiedi sapienza, chiedi guida, chiedi rivelazione. Ma chiedi con fede, senza dubitare.
Che affermazione incredibile. Quando questa scena ebbe luogo, Cristo stava avvertendo i suoi seguaci che se ne sarebbe andato, e che non li avrebbe visti per un breve tempo. Eppure, nello stesso momento, li assicurò che avrebbero avuto accesso ad ogni benedizione del cielo. Dovevano semplicemente chiedere nel suo nome.
I discepoli avevano imparato direttamente da Gesù a bussare, cercare e chiedere le cose di Dio. Avevano imparato in prima persona che tutte le benedizioni del Padre – tutta la grazia, la potenza e la forza – si potevano trovare in Cristo. Ed avevano udito Gesù dichiarare alle moltitudini: “In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio” (Giovanni 14:12-14).
Le parole di Cristo ai discepoli mi convincono: “Non avete ancora chiesto nulla nel mio nome” (Giovanni 16:24). Leggendo queste parole, sento il Signore sussurrarmi: “David, non hai reclamato la potenza che ti ho messo a disposizione. Hai semplicemente bisogno di chiedere nel mio nome”.
Ecco ciò che credo rattristi il cuore di Dio più di tutti i peccati della carne messi insieme. Il nostro Signore è rattristato per la sempre più crescente mancanza di fede nelle sue promesse… per i nostri sempre maggiori dubbi sul fatto che possa rispondere alle nostre preghiere… e per chi reclama sempre di meno la potenza che è in Cristo.
Anche se hai chiesto di essere sempre più simile a Cristo, non si può paragonare alle risorse di sapienza spirituale che ti attendono nei suoi tesori. Chiedi ampiamente! Chiedi sapienza, chiedi guida, chiedi rivelazione. Ma chiedi con fede, senza dubitare.