GIOIA CHE SODDISFA L’ANIMA!

Ciò che manca in migliaia di chiese oggi è la cosa di cui i perduti hanno più bisogno: una gioia genuina, che soddisfa l’anima.

Spesso sento i cristiani dire, “Abbiamo invocato un risveglio nella nostra chiesa”. Ma io dico che ciò non può avvenire solo per mezzo della preghiera. Non ci sarà mai un risveglio del genere se il pastore ma anche la congregazione non bramano costantemente la Parola di Dio. Ed essi devono completamente consacrare la propria vita ad essere governati dalle Scritture. Non possiamo ottenere la gioia del cielo finché la Parola pura non ci ha convinti di peccato, distruggendo ogni orgoglio, pregiudizio e falsa dignità.

Quando Davide disobbedì alle direttive del Signore, egli perse la gioia del Signore. Quella gioia poté essere ristorata solo mediante un vero ravvedimento, così pregò, “Lavami completamente dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato. Poiché riconosco i miei misfatti, e il mio peccato mi sta sempre davanti…Purificami” (Salmo 51:2-3, 7). Davide pregò inoltre di riguadagnare ciò che aveva perduto: “Rendimi la gioia della tua salvezza” (verso 12).

Credo che ciò spieghi la coltre mortale che aleggia su molte chiese oggi. In breve, c’è peccato nel campo ed è impossibile mantenere la gioia del Signore se è presente il peccato. Come può lo Spirito Santo spandere gioia su un popolo che continua ad indugiare nell’adulterio, nelle dipendenze e nel materialismo vivendo come i non credenti?

Il Signore ha rimosso la Sua gloria da Sciloh perché il sommo sacerdote, Eli, si rifiutò di affrontare il peccato nella casa di Dio (1 Samuele 2:22-36). Eli si era abituato alla vita comoda – e se tu dipendi dal piacere, non sarai motivato ad esporre il peccato. Dio infine scrisse la parola “Ikabod” sulla porta del santuario, a indicare “La gloria è dipartita”. Poi elevò Sciloh come esempio di cosa succede a una chiesa quando il peccato viene ignorato. La gloria di Dio – incluse ogni gioia e allegrezza – si dissipa negli individui e nell’assemblea.